George Rousse, Kochi, 2018

Courtesy: Photo&Contemporary

stampa pigmenti a colori
col. pigment print
Dimensioni / Size: 110x140cm
Edizione / Edition: 10

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George Rousse

Parigi @ France
http://www.photoancontemporary.com

Le fotografie di Georges Rousse nascono dagli interventi pittorici realizzati dall’artista in luoghi abbandonati o in corso di demolizione. Ambienti deserti che riacquistano, nel lavoro dell’artista francese, una nuova dimensione attraverso la decostruzione, l’installazione e la pittura. Rappresentante della photographie plasticienne, in Francia è riconosciuto come “artiste nationale”. Il suo lavoro parte dalla Nouvelle Figuration per affiancarsi alle ricerche coeve di Gordon Matta- Clark e di Jan Dibbets fino a giungere alle attuali costruzioni, come le gabbie di legno, eseguite appositamente negli ultimi anni. A PHAIR sono presentati due lavori recenti e significativi: Nantes (2018) e Rognes (2018).
Ciò che appare nelle immagini di Georges Rousse è in sostanza un’anamorfosi; la scena in deformazione prospettica permette una visione corretta da un unico punto di vista: quello dell’obiettivo fotografico. Da un lato l’artista riscopre e si appropria di luoghi abbandonati, sull’orlo della scomparsa, dall’altro li trasforma, per il tempo di una posa, in uno spazio virtuale offerto al sogno ed alla riflessione.
Nelle sue anamorfosi lo spazio è trasformato da una tecnica complessa e sorprendente, con un sottile “gioco” prospettico di volumi e colori, e poi rappresentato nella sua nuova apparenza dalle fotografie finali, unica testimonianza di un intervento in loco destinato a scomparire. L’opera è realizzata in due momenti inscindibili: pittura e fotografia. La prima rimodella gli ambienti: superfici dipinte, forme geometriche, iscrizioni monumentali, carte topografiche creano nuovi volumi illusori richiamando alla mente le cupole immaginarie ed i falsi corridoi degli affreschi barocchi. La fotografia poi rivela questa nuova realtà in cui, nella bidimensionalità, si fondono ambiente originario e illusione pittorica.
La luce e lo spazio costituiscono i termini di uno studio estetico complesso e inedito che coinvolge la visione nei procedimenti e nei paradossi della percezione. Georges Rousse sorprende lo spettatore e ne destabilizza lo sguardo con immagini enigmatiche costituite da situazioni vissute ed avvenimenti immaginari.
Le forme sembrano volersi liberare dal “peso terrestre”, i colori puri e accesi si frappongono tra noi e lo spazio insinuandosi nei volumi e contrastano l’opacità dei luoghi. Ne deriva un’immagine di momentanea, colorata euforia in uno scenario di solitudine inquietante: un ulteriore elogio del paradosso. “Essere in un altro tempo e in un altro spazio: ecco cosa propongono le mie fotografie”, sostiene Georges Rousse. “Questi luoghi costituiscono per me l’atelier familiare dove si formano le immagini”, aggiunge l’artista.
Georges Rousse (1947) è nato a Parigi, dove vive e lavora. Sue opere sono presenti in importanti collezioni europee e americane: Centre Georges Pompidou, Musée du Louvre, FNAC, Maison Européenne de la Photographie a Parigi - Guggenheim, New York – Brooklyn Museum, New York - De Menil Collection, Houston – Wien Museum - Museo Pecci, Prato – Musée de Nice – Musée de Vienne - Unicredit Group - Cabinet des estampes, Genève – Fondation Salomon - Musée d'art et d'histoire, Genève - Collection UBS - Tokyo Metropolitan Museum of Photography.

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George Rousse, Kochi, 2018








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