DONATELLA IZZO, Castaway -Donatella Izzo, 2013

Courtesy: Tallulah Studio Art

DIGITALE - E TECNICA MISTA
DIGITAL PHOTOGRAPHY AND MIXED MEDIA
Dimensioni / Size: 70X46 cm
Edizione / Edition: ED. 2/5+ 2PD .A.
Prezzo / Price: €. 1800

“Four stories – The Human Voice” – è il racconto contemporaneo della nostra umanità nelle sue diversità, una narrazione che raccoglie in sequenze, squarci simbolici di mondo e della sua realtà, un detonatore poetico capace di condurre lo spettatore in una dimensione ingenita della natura del mondo. Donatella Izzo racconta la sua" Human Voice" attraverso The Dreamers, dove
I luoghi dismessi, abbandonati in evidente stato di incuria sono al centro di questo progetto nato nel 2013 ed in continuo sviluppo che ha nello spaesamento percettivo il denominatore comune di tutta la produzione.
La Izzo è la costruttrice di una dimensione parallela, attraverso una visione trasfigurata ed enigmistica della realtà che si impone al pubblico destabilizzandone la comprensione ed obbligandolo a cercare nuove chiavi di lettura. Nella serie l’artista recupera i luoghi dimenticati e vi inserisce personaggi dalla forte personalità che si impossessano prepotentemente dello spazio creando immagini spiazzanti, di disorientamento ma sempre ricche di poesia.
I soggetti delle fotografie impersonificano il bene e la bellezza, la purezza e la forza, ma decontestuati dal loro habitat consueto e inserite in un contesto diverso, fanno affiorare altre sensazioni come quelle legate all’incertezza dei tempi e alla precarietà della vita.

"Four stories - The Human Voice" - is the contemporary tale of our humanity in its diversity, a narrative that collects in sequences, symbolic glimpses of the world and its reality, a poetic detonator capable of leading the viewer into an ingenious dimension of nature of the world. Donatella Izzo tells her "Human Voice" through The Dreamers, where
Disused places, abandoned in an evident state of neglect are at the center of this project born in 2013 and in continuous development which has the common denominator of the whole production in perceptive disorientation.
Izzo is the builder of a parallel dimension, through a transfigured and enigmistic vision of reality that imposes itself on the public, destabilizing its understanding and forcing it to seek new interpretations. In the series, the artist recovers forgotten places and inserts characters with strong personalities who forcefully take over the space, creating unsettling images, disorienting but always full of poetry.
The subjects of the photographs personify good and beauty, purity and strength, but decontested from their usual habitat and placed in a different context, they bring out other sensations such as those related to the uncertainty of times and the precariousness of life.


DONATELLA IZZO

ITALIA @ ITALY
http://www.donatellaizzo.com

Donatella Izzo (1979) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e inizia la sua carriera come pittrice ma presto la fotografia diventa il mezzo privilegiato attraverso cui costruisce un intero paradigma iconografico ricco di simbolismi e metafore, lontano da ogni intento didattico. Le sue opere richiamano atmosfere e sentimenti antichi, attraverso una composizione di linguaggi e sovrapposizioni di pratiche artistiche. Donatella Izzo ha partecipato a mostre collettive sia in Italia che all’estero tra le gallerie che ne hanno ospitato le opere: Beauchamp a Londra (2011), Angel Orensanz Foundation di New York (2013), Galeria Fotografi Miasta (Polonia- Rzeszòw, 2014), Akashi Gallery (Barcelona, 2014), Espacio 8 (Madrid, 2014) e Fabbrica del Vapore a Milano (2015). Nel 2019 espone a Palazzo Grillo di Genova con la mostra Other Identity a cura di F. Arena, a Palazzo Silva nella mostra La stanza in cui mi piace stare solo a cura di A. D’Amico. La personale Family Tree presso la Galleria LABottega di Pietrasanta a cura di F. Mutti (2017) la collettiva No-Face alla Kunsthalle di Lana (Bz) a cura di A. Tricoli (2018). Ha esposto a Wopart Lugano 2019 nell’ambito di una collettiva curata da Patrizia Madau (Tallulah Studio Art), e ha partecipato all’Arcus Pride Art Milan Exhibition 2019, (Studio Clifford Chance Milano), sempre curata da Patrizia Madau, Ha recentemente esposto alla Fabbrica del Vapore di Milano, con la mostra personale “The Dreamers. Sognatori nel tempo dell’abbandono”patrocinata da Fondazione Cariplo, partecipa con Tallulah Studio Art (Cluster) al Mia Fair 2021.

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