Artista, MIA Fair 2023 @ La Portineria – progetti arte contemporanea

Zoya Shokoohi, Foto di famiglia nella città metropolitana - Io, mamma, babbo e Shiva a Firenze, l'8 dicembre 2019, 2019

Courtesy: L'artista

Fotografia digitale
Digital Photo
Dimensioni / Size: 40x60
Edizione / Edition: 1/5
Prezzo / Price: 300

Io sono Zoya Shokoohi. Sono di origine Iraniana. Dal 2015 mi sono trasferita in Italia. Da allora vivo e lavoro a Firenze. Tutti i membri della mia famiglia sono in Iran perciò non ho nessun parente qui. Inoltre in questi anni a causa delle difficoltà burocratiche ed economiche per ottenere il visto, la mia famiglia non è mai potuta venire a trovarmi, ogni anno circa, se possibile, la raggiungo io.
Sono le 18 del 25esimo giorno del mese aban, anno solare 1398 (16 nov 2019), quando il governo iraniano prende la decisione di bloccare la connessione internet in tutto il paese, per evitare la diffusione delle notizie sulle numerose uccisioni di manifestanti durante le proteste in atto. Tale situazione è durata per sei giorni.
Siamo al terzo giorno di protesta. Le notizie dall’Iran sono scarse, non confermate e inconcludenti. Mi trovo a Firenze, in me si crea un pensiero: vorrei che la mia famiglia venisse a trovarmi. Da qui nasce un’idea; a riprova che la creatività è direttamente proporzionale alla verità: “la creatività è un gioco serio”.
Chiaramente il mio desiderio era pressoché irrealizzabile, a meno di non giocare con la fantasia; perciò ho “ingaggiato” una nuova famiglia, a fare le veci di quella originale ancora bloccata in Iran. Così l’8 dicembre 2019 il mio desiderio si avvera: la mia famiglia è qui, a Firenze, con me. E com’è consuetudine per i turisti, li porto a visitare la città.
Abbiamo visitato la città indossando delle maschere ritraenti i volti dei miei famigliari ma pixelate, poiché quando le regole non permettono la realizzazione dei desideri umani, l’autocensura, con la sua evidenza, svela il i meccanismi censori e violenti del potere (che quelle regole impone).

È il marzo 2021. L’ultima volta sono stata in Iran nel gennaio 2020, dopo un mese, ormai rientrata in Italia, è scattato il lockdown. Subito la gente ha iniziato a discutere sulla necessità di stare in casa e di passare il tempo con la propria famiglia o con chi convive. Per me invece gli eventi avevano un altro senso, l’unica cosa che in quel momento mi veniva in mente era: non potrò tornare a casa, in Iran, se non dopo la pandemia. Ormai è passato piu di un anno. Le condizioni sono cambiate, le cose sono un po’ più chiare rispetto all’inizio della pandemia. Ancora però non sono tornata a visitare la mia famiglia. Il 20 marzo si festeggia il capodanno Iraniano, che coincide all’inizio della primavera. Pur tra tutte le incertezze della situazione sociale, si riesce a sentire l’anima della nuova stagione. In questi giorni parlo con la mia famiglia, mi dicono che sono in vacanza, che stanno visitando i parenti, che provano a rilassarsi, come avviene nel periodo delle vacanze natalizie in Italia. Vorrei essere insieme a loro, e ripenso a quanto mi piacerebbe che loro venissero qui, almeno per un giorno, anche un solo pomeriggio. Subito mi vengono in mente le loro maschere pixelate. Pronuncio la frase: "la normalità della vita di un immigrato". L’immigrato non ha tanti strumenti ma i pochi che ha può comunque usarli! Per esempio mettere in gioco i concetti di verità e falsità, in rapporto allo stare con i propri cari, e autocensurarsi. 22 marzo 2021. La mia famiglia: mia mamma, mio papà e mia sorella sono ritornati a Firenze per trovarmi, per passare del tempo insieme in un pomeriggio primaverile. Questa volta ho fatto loro vedere luoghi che l’altra volta non avevamo visitato.Attraverso questa normalità, di vita di un immigrato, il progetto continuerà ....

I am Zoya Shokoohi. I am of Iranian origin. Since 2015, I moved to Italy. Since then I have been living and working in Florence. All my family members are in Iran so I don't have any relatives here. Also in these years because of the bureaucratic and economic difficulties of getting a visa, my family has never been able to visit me, every year or so, if possible, I join them.
It is 6 p.m. on the 25th day of the month aban, calendar year 1398 (Nov. 16, 2019), when the Iranian government makes the decision to block internet connection throughout the country, to prevent the spread of news about the numerous killings of protesters during the ongoing protests. This situation lasted for six days.
We are now on the third day of the protests. News from Iran is scarce, unconfirmed and inconclusive. I am in Florence, a thought arises in me: I would like my family to visit me. Hence an idea was born; proving that creativity is directly proportional to truth: "creativity is a serious game."
Clearly, my wish was almost unattainable, unless I played with imagination; so I "hired" a new family, to stand in for the original one still stuck in Iran. So on December 8, 2019, my wish came true: my family is here, in Florence, with me. And as is customary for tourists, I take them on a tour of the city.
We visited the city wearing masks portraying the faces of my family members but pixelated, for when rules do not allow for the realization of human desires, self-censorship, by its evidence, reveals the censorious and violent mechanisms of power (which those rules impose).

It is March 2021. I was last in Iran in January 2020; after a month, by then back in Italy, the lockdown was triggered. Immediately people started discussing the need to stay at home and spend time with their family or those they live with. For me, however, the events had another meaning, the only thing that came to my mind at that moment was: I will not be able to return home, to Iran, until after the pandemic. More than a year has passed now. Conditions have changed, things are a little clearer than at the beginning of the pandemic. Still, however, I have not returned to visit my family. On March 20 we celebrate the Iranian New Year, which coincides with the beginning of spring. Even amid all the uncertainties of the social situation, one can feel the soul of the new season. These days I talk to my family, they tell me that they are on vacation, visiting relatives, trying to relax, as they do during the Christmas vacation season in Italy. I wish I were together with them, and I think back to how much I would like them to come here, at least for one day, even one afternoon. Immediately their pixelated masks come to mind. I utter the phrase, "the normality of an immigrant's life." The immigrant does not have many tools but the few he has he can still use! For example, bring into play the concepts of truth and falsehood, in relation to being with loved ones, and self-censor. March 22, 2021. My family: my mom, dad and sister returned to Florence to visit me, to spend time together on a spring afternoon. This time I showed them places we had not visited last time.Through this normalcy, of an immigrant's life, the project will continue ....


Zoya Shokoohi

Iran @ Iran

Zoya Shokoohi (Iran, Isfahan, 1987), proveniente da un background universitario, scientifico, si è in seguito laureata in pittura e poi in nuovi linguaggi espressivi; si è trasferita in Italia dall'Iran nel 2015.
Questo cambiamento di contesto legato al processo immigratorio, la porta a interrogarsi sulla sua posizione in un contesto occidentale. Per questo motivo, la maggior parte della sua ricerca si concentra sulle "attività necessarie dell'uomo contemporaneo" e anche sugli aspetti paradossali della vita contemporanea.
Ha avuto varie esposizioni tra cui nelle gallerie Motorkhoone e Aknoon in Iran, al Museo Novecento di Firenze, alla Portineria di Firenze, al Maggio musicale Fiorentino, nel corso della rassegna Stills of Peace allo Spazio Matta di Pescara, allo spazio non profit 16 civico a Pescara. Ha svolto inoltre diverse azioni urbane.
Ha vinto vari premi tra cui il premio Stibbertdell'omonimo museo, FAST | Firenze Arte, Scienza e Tecnologia e il bando di rigenerazione urbana per il centro culturale di San Donato, Novoli, indetto dal comune di Firenze. Inoltre è co-fondatrice della residenza artistica online Vacant Zone e del progetto For Iran.

COLLECTION MIA 2023

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