Artista, MIA Fair 2023 @ Janet Rady Fine Art
Majid Koorang Beheshti, Untitled, 2010
Courtesy: Courtesy of Janet Rady Fine Art
C-Print on Fuji Paper
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Dimensioni / Size: 70 x 100 cm (Framed: 93 x 122 cm)
Edizione / Edition: unique
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Con la devastante morte della giovane donna curda Mahsa Amini per mano della polizia in Iran nel settembre 2022, questo paese continua a trovarsi in un crocevia sociale e politico. Le proteste e le rivolte nazionali che hanno travolto il paese sono destinate a cambiare il corso della politica, della società e della cultura dell'Iran - soprattutto per quanto riguarda la posizione e le circostanze delle donne. Con gli occhi del mondo puntati sul fragile stato dell'Iran e sulla sua crisi politica, la presentazione di Janet Rady Fine Art presso MIA Fair 2023 si concentra sulla produzione artistica che risponde, interroga e sfida questo contesto attraverso il lavoro di otto fotografi iraniani: Azadeh Akhlagi, Armin Amirian, Firouz Farmanfarmaian, Fereydoun Ave, Majid Koorang Beheshti, Abbas Kiarostami, Malekeh Nayiny e Jalal Sepehr.
Affrontando le nozioni di identità femminile e il ruolo delle donne, la sessualità e il corpo umano, i conflitti, sia violenti che non violenti, e le nozioni di casa, identità e stato, queste opere fotografiche sono particolarmente pertinenti in un momento di tale sconvolgimento sociale e di instabilità politica, in cui la posizione e i diritti delle donne e del modo di vita di un'intera popolazione sono in bilico. Attraverso la sfida, la sovversione e uno spirito ribelle, soprattutto nel loro rifiuto di conformarsi ai rigidi dettami dello Stato su chi, cosa, dove e come qualcosa può essere catturato e rappresentato dall'obiettivo fotografico, questi fotografi si pongono come uno specchio contro i conflitti e le contraddizioni profondamente radicate che permeano la società iraniana.
La presentazione di Janet Rady Fine Art avrá luogo in Underskin, Storie dall'Iran, una sezione curata della fiera, che riunisce una selezione di gallerie globali che rappresentano e supportano artisti iraniani emergenti e affermati, che vivono sia dentro che fuori dall'Iran. Gli otto fotografi che esporremo catturano la bellezza, le contraddizioni e i conflitti che sono profondamente impressi sulla tela del loro paese, ed espongono le sue ferite sociali e politiche. Con questa presentazione speriamo di amplificare le voci di questi fotografi, in modo che i diritti sociali non diventino mai privilegi. Ora più che mai, c'è il bisogno di creare un'esposizione composta da opere intransigenti, scomode e urgenti che provocano, sezionano e stimolano cambiamenti necessari: non solo per l'Iran, ma per il mondo intero.
With the devastating death of the young Kurdish woman Mahsa Amini at the hands of Iran’s morality police in September 2022, Iran continues to stand at a social and political crossroads. Nationwide protests and riots that have engulfed the country are destined to change the course of Iran’s politics, society and culture - especially in relation to the position and circumstance of women. With the world’s eyes on the fragile state of Iran and its political turmoil, Janet Rady Fine Art at MIA Fair 2023 focuses on artistic production which responds, questions and challenges this context through the work of eight Iranian photographers: Azadeh Akhlagi, Armin Amirian, Firouz Farmanfarmaian, Fereydoun Ave, Majid Koorang Beheshti, Abbas Kiarostami, Malekeh Nayiny and Jalal Sepehr.
Tackling notions of female identity and the role of women, sexuality and the human body, conflict, both violent and non-violent, and notions of home, identity and statehood, these photographer’s works are particularly pertinent at a time of such societal upheaval and political instability; where the position and rights of women and an entire population’s very way of life is hanging in the balance. Through defiance, subversiveness and a rebellious spirit, particularly in their refusal to conform to the state’s strict dictates on who, what, where and how something can be captured and represented by the photographic lens, these photographers stand as a mirror against the deep-rooted conflicts and contradictions that run deep in Iranian society.
Janet Rady Fine Art’s presentation will feature in Underskin, Stories from Iran, a curated section at the fair, bringing together a selection of global galleries that present and support emerging and established Iranian artists, living within and outside of Iran. The eight photographers that we will be exhibiting capture the beauty, contradictions and conflicts that are deeply rendered onto the canvas of their country, and expound on its systematic social and political wounds. We hope to amplify the voices of these photographers, so that social rights never become privileges. More than ever, we must create a strong exhibition made up of uncompromising, awkward, urgent works that provoke, dissect and instigate necessary changes: not just for Iran, but for the whole world.
Majid Koorang Beheshti
Iran @ Iran
Majid Koorang Beheshti (nato nel 1967) è interessato nelle forme architettoniche, sia angolari che curve, della costruzione, che ripete sequenzialmente per creare fotografie bauhausiane e surreali. All'interno di questo contesto, Beheshti mette in scena i suo spazi, costruendo fotografie che sono crude nel loro ambiente e che evocano la disperazione, il caos, la distruzione e la violenza delle città che cattura. Beheshti riesce a evocare un'epoca passata dell'Impero Persiano, un senso di violenza contro i giovani della città e una perdita per un patrimonio in via di estinzione. Beheshti ha esposto in Iran e a livello internazionale, soprattutto grazie alla sua partecipazione nella mostra "Persian Visions, Contemporary Photography from Iran" che nel 2004 ha girato per gli Stati Uniti. La sua serie "Cubic Pathways" è stata selezionata come la migliore collezione di fotografia creativa della 10a Biennale di fotografia iraniana nel 2006.

COLLECTION MIA 2023
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Majid Koorang Beheshti, Untitled, 2010
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